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Web Mobile: uno sguardo su di un fenomeno che in Italia deve ancora decollare (e lo farà) L'Italia, come ben sappiamo, è uno dei paesi europei con il più alto possesso ed utilizzo di telefoni cellulari e dispone di una quota molto alta di apparecchi di nuova generazione già dotati di connessione UMTS, 3G e 3,5G. Nonostante questo nel nostro paese è ancora poco diffuso l’utilizzo del cellulare come strumento per navigare su internet, sebbene la tecnologia adatta allo scopo sia diffusa su tutti i dispositivi di fascia media.
Ancora, secondo una previsione di Forrester Research, il 38% degli utenti di telefoni cellulari in Europa Occidentale utilizzerà servizi di mobile Internet entro il 2013. Come mai dunque in Italia tale settore non sembra essere così significativo, a fronte di una buona crescita delle connessioni internet domestiche e della già citata alta penetrazione dei telefoni di nuova generazione? Un primo tema sono sicuramente i costi. Oggi diverse compagnie telefoniche propongono, senza spingere molto sulla pubblicità, servizi di accesso flat ma i costi di navigazione a consumo sono ancora poco chiari e molto alti. Risultato: un incauto navigatore che abbia lasciato sul campo diversi euro per pochi minuti senza capire nemmeno il perché si guarderà attentamente dall’accedere al web da mobile. Secondo punto, molte persone non sanno che si possa navigare da cellulare (in quanto le compagnie non spingono su questo tema) e che esistono dei siti ottimizzati per i telefonini che permettono una navigazione agevole anche senza un terminale di ultimissima generazione. Aldilà di tali problemi presenti ritengo comunque che nel medio periodo la navigazione su dispositivo mobile è destinata sicuramente a crescere grazie al mix vincente dato dall’amore italico per il cellulare, dalla connessione 3G di buona qualità su gran parte del territorio e dall’utilizzo sempre più sociale di internet. Che cosa trova oggi il navigatore italiano sul suo cellulare nel momento in cui si connette?
Lo scenario in realtà non è assolutamente scarno: si va dalle testate come Repubblica (http://mobile.repubblica.it), il Sole 24 ore (http://www.mobile.ilsole24ore.com/) e Il Corriere della Sera (http://www.corriere.it/mobile/) ai portali generalisti come Virgilio (http://virgilio.mobi) e MSN (www.corriere.it/mobile/) per arrivare a servizi di varia utilità come il meteo (http://mobile.ilmeteo.it/) e le informazioni sul traffico (http://mobile.quattroruote.it). Non mancano poi i big della rete come Linkedin (http://m.linkedin.com), Facebook (http://m.facebook.com), Myspace (http://mobile.myspace.com), Monster (http://m.monster.it/), YouTube (http://m.IT.youtube.com), Wikipedia (http://wapedia.mobi/it) ed altri ancora, quasi tutti con una versione italiana disponibile. I motori di ricerca infine hanno ormai una versione dedicata al solo web mobile, come ad esempio avviene per come Google e Yahoo. E le aziende? Nei vari settori merceologici, ovviamente aldilà gli operatori telefonici, ci sono già alcuni pionieri che rendono disponibili delle versioni mobili dei loro siti. Fra i possibili esempi che si possono citare troviamo Bmw (http://bmw.mobi), Coin (http://coin.mobi), Nokia (http://nokia.mobi/), Sky (http://wap.skytv.it), Unicredit (http://mobile.unicreditbanca.it/), TNT (http://www.kiosk.tnt.com/pda/PDA-Home.asp), Ferrari (http://ferrari.mobi) ed altri ancora. Dunque il settore si sta muovendo e la crescente domanda presto porterà la competizione fra i fornitori di connessioni e telefonia anche sul terreno del mobile abbassando le tariffe ed aprendo a tutti l’utilizzo dei cellulari per navigare. CERCA ALTRI CONTENUTI
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